Respira lenta,
col corpo di mantice
dal suono di flauti,
è leggera, un velo la copre,
è il mio pensiero.
Metallo plasmato
nella forma perfetta,
forgiata dal fuoco,
ma brucia l’anima
se stretta tra le mani.
[Lascia un dolore di fiamma,
ma fa ardere il piacere
se a respirare è lenta
sui miei desideri.]
Suoni di organi,
già non sento più nulla.
Non ho più gli organi,
è tutto in cenere,
anche i secondi.
E per stare con lei
non basterebbero i tempi
di due mondi paralleli,
venderei perle e dei
e anche il fuoco sacro
per non perderli.
[Vieni come una medusa
a bruciarmi la pelle.
Come una Venere
a incendiarmi l’amore.]
Fuoco nel fuoco,
adesso bruciami l’anima,
tra la brutalità del cuore
e delle cose che nessuno sa.
Se ci fossero parole
che durino un istante
rinascerei in te,
un fiore in un diamante.
E se fosse una mania,
una lamia o una
semplice amante,
qui ci sarebbe il gelo,
no, lasciami ardere.